

Sardegna Insieme
Bitti (NU)
Bitti (Bitzi in lingua Sarda è un comune italiano di 2 561 abitanti della provincia di Nuoro nella subregione storica della Barbagia,dista 38 km da Nuoro, in una valle circondata dai colli di Sant'Elia, di monte Bannitu e di Buon Cammino.
Il suo territorio comunale confina con la provincia di Sassari, l'abitato è disposto ad anfiteatro, si è sviluppato intorno a un nucleo storico al cui centro è la chiesa di San Giorgio, e conserva le tipiche costruzioni in pietra.
Il Borgo prende il nome dal sardo sa bitta (cerbiatta).
Secondo una leggenda, infatti, una cerbiatta venne uccisa da un cacciatore mentre si abbeverava in una fonte, l'attuale fontana de Su Cantaru all'interno del paese.
Secondo alcuni le origini del nome potrebbero derivare dal termine latino victi ("vinti").
Il fatto viene richiamato anche da una poesia popolare di autore ignoto:
Poesia popolare :
«In sa untàna nostra b 'ana mortu una cherva pro cussu bi nan Bithi In sa untàna nostra
si su coro permìttimi Tòrrami una risposta.»
(ITA) «Nella fontana nostra hanno ucciso una cerva per questo ci chiamano Bitti Nella fontana nostra se il cuore permette rimandami una risposta.»
Le origini del borgo risalgono alla preistoria, il primo nucleo urbano si costituisce però solo in epoca romana.
Viene citato nel 1170 circa con il nome di Bitthe.
Durante il Medioevo Bitti fu capoluogo della curatoria della Barbagia di Bitti appartenente al giudicato di Gallura e poi, con la caduta del giudicato nel 1410 entrò a far parte del giudicato di Arborea.
Alla sconfitta del giudicato ad opera degli aragonesi passò al marchesato di Oristano fino al 1478, quando, sconfitto il marchesato, entrò definitivamente a far parte dei domini aragonesi.
Dal 1577 al 1588 ebbe come pievano il sassarese Antonio Canopolo, uno dei più illustri presuli sardi a cavallo tra '500 e '600 (che da arcivescovo garantì in perpetuo ai giovani di Bitti un posto di studio gratuito nel Seminario da lui fondato a Sassari). Nel 1617 fu incorporato nel marchesato di Orani, feudo prima dei De Silva e poi dei Fadriguez Fernandez, cui rimase fino all'abolizione dei feudi 1839 per divenire un comune autonomo amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale.
Seguì poi le vicende sarde.
Il territorio comunale è stato ampliato nel 1874 quando gli è stato accorpato il vicino comune di Gorofai.
Situata su un colle a nord-est del paese, la frazione è ormai unita al tessuto urbano di Bitti.
Complesso nuragico di Romanzesu si trova in località Poddi Arvu (il pioppo bianco) immerso in una foresta di sughere a 13 chilometri da Bitti.
Le prime notizie risalgono al 1919, quando l'archeologo Antonio Taramelli, durante dei lavori di ricerca dell'acqua, scoprì il pozzo sacro.
Si tratta di un villaggio nuragico esteso per oltre sette ettari risalente all'età del bronzo, vicino alla sorgente del fiume Tirso, e che comprende il pozzo sacro, un centinaio di capanne, due templi a mégaron, un tempio rettangolare, un anfiteatro ellittico a gradoni, e una grande struttura labirintica.
Il toponimo Romanzesu deriva dalla presenza di testimonianze di epoca romana risalenti al II - III secolo d.C.
Luoghi di interesse naturalistico:
Nel comune di Bitti ricade una gran parte del territorio del Parco naturale regionale di Tepilora, Sant'Anna e Rio Posada che ospita il colle di Tepilora, la foresta demaniale di Crastazza, parte della foresta demaniale di Sos Littos-Sas Tumbas e le cascate di S'Illiorai e di Sas Iapias.
Musei:
Museo della civiltà pastorale e contadina.
Museo multimediale del canto a tenore.
Musica:
In campo musicale, Bitti è celebre in tutto il mondo per i suoi gruppi a tenore: "Tenores di Bitti Remunnu 'e Locu" e "Tenore di Bitti Mialinu Pira"
L’economia di Bitti si basa sull’'attività prevalente dell’allevamento ovino, nel borgo operano infatti circa 150 aziende zootecniche.
Abbondante è anche la produzione lattiero-casearia, in particolare del formaggio pecorino, e del pane carasatu, che viene venduto non solo in Sardegna, ma anche nella Penisola e all'estero.
Importante è anche la produzione artigianale di tappeti tessuti con il caratteristico telaio verticale, di ceramiche artistiche e la lavorazione del ferro e del legno.
Bitti è anche uno dei promotori nell’organizzare , ogni anno “ Autunno in Barbagia “
Cortis Apertasa (casa aperte) dove per due giorni richiama un grosso numero di visitatore locali, nazionali e internazionali.
Noi di Sardegna Insieme abbiamo visitato il borgo in occasione dell'evento " Autunno in Barbagia " Cortis Apertasa 2023.
Abbiamo trovato un borgo veramente interessante con gli abitanti accoglienti è rispettosi.
Ne consigliamo la visita.
Ricerche , scritto, pubblicato da G.M.
Informazioni : Comune +39 0784 418020 Polizia locale +39 0784 414308
Coordinate : 40°28′30″N 9°22′54″E