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Quartu Sant'Elena (CA)
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Ben venuti nella città di Quartu Sant'Elena.
La città che si trova nel sud della Sardegna nella provincia di Cagliari, i confini principali sono: Cagliari metropolitana e Quartucciu, le principali strade di accesso: S.S. 554 - viale Marconi - viale Poeto - SP 17.
Gli abitanti vengono chiamati quartesi. La città ospita 70.531 abitanti in una superficie di 96,41/km.2 - densità abitanti 731,56/km.2 e si trova a 6 mt. s.l.m.
Quartu Sant'Elena, il nome del comune deriva dal latino Quarto ab urbe lapide.
La città sorge infatti esattamente al
quarto miglio della strada che collegava Cagliari a Porto Torres (attuale SS 125) e, fino a qualche anno fa (esattamente fino a quando venne costruito l'attuale mercato civico nell'attuale piazza G.B. Dessì), era ancora presente in città la pietra miliare di epoca romana denominata "sa perda mulla" dagli abitanti.
Nel 1327 i villaggi di Quarto Domino (o Donnico), Quarto Josso e Cepola vennero fusi in un unico paese col nome di Quarto.
La presenza dell'uomo nel territorio di Quartu risale alla preistoria, sono infatti stati trovati numerosi reperti databili al periodo prenuragico e nuragico.
Anche i Fenici probabilmente si installarono a Quartu dato che molti studiosi sono d'accordo sul ritenere i toponimi Cepola e Geremeas di derivazione fenicia .
La presenza punica nel territorio quartese sarebbe provata anche dai ritrovamenti ceramici nella zona di Is Mortorius. I romani installarono, invece, il loro insediamento a poche centinaia di metri da Cepola, e ne insediarono gli schiavi abbastanza vicini a Cagliari per essere controllati e abbastanza lontani per non disturbare la vita cittadina, questi schiavi vennero fatti lavorare nelle vaste campagne e negli stagni di Quartu e del Molentargius , da cui incominciarono l'estrazione del sale. Intorno a questi due centri nacquero tanti altri villaggi che diedero origine alle attuali città di Quartu Sant'Elena e Quartucciu .
Dopo la parentesi vandalica e la dominazione bizantina , intorno all'anno 1000 erano quattro i villaggi che sorgevano nei pressi dell'attuale città e questi erano: Quarto Domino (o Donnico), Quarto Josso, Cepola e Quarto Suso (o Quartutxo da cui poi prenderà il nome l'adiacente comune di Quartucciu, facenti parte del giudicato di Cagliari, nella curatoria del Campidano di Càlari.
Nel 1070 il giudice Torchitorio I* donò all'Arcivescovo di Cagliari i villaggi di Quarto Josso e di Cepola per assicurarsi anche la protezione della chiesa contro le invasioni dei corsari saracene.
A seguito della scomparsa manu militare del giudicato cagliaritano nel 1258, il territorio passò sotto l'amministrazione Pisana; in questo periodo ci furono vari lavori urbanistici nei paesi di Cepola, Quarto Domino e Quarto Josso che resero questi tre paesi un unico centro.
Nel 1324 Giacomo II* d'Aragona, dopo una vittoriosa campagna militare guidata dall'Infante Alfonso contro la repubblica di Pisa, fondò il Regna di Sardegna e i vari villaggi entrarono quindi a far parte di questo regno.
Con un regio decreto di Giacomo II* d'Aragona del 1327 i villaggi di Cepola, Quarto Domino e Quarto Josso (ormai contigui da tempo) vennero fusi insieme e chiamati solamente Quarto.
Nel 1426 Quarto venne trasformata in Baronia e venne concessa in Feudo da Alfonso il Magnanimo a Antonio de Sena, ma verso la fine del secolo rientrò a far parte del patrimonio regio Aragonese.
Tra il XVI e XVII secolo la città fu bersaglio di frequenti e feroci attacchi dei corsari barbareschi che, insieme alle epidemie, alle carestie e alle invasione delle cavallette, contribuirono all'indebolimento dell'economia cittadina e a una riduzione drastica degli abitanti.
Nel 1520 la città, una notte, fu invasa dai corsari che sbarcarono nei pressi del paese, questi avviarono verso la città per saccheggiarla ma i quartesi accortisi dell'avanzata nemica si armarono e attaccarono e sconfissero i nemici. alcuni di questi riuscirono a tornare alle navi, altri invece furono catturati e tenuti prigionieri nella strada nota tuttora come via Mori.
Per proteggere la zona dagli attacchi saraceni, dopo che nel 1582, un violentissimo attacco coinvolse tutti i paesi vicino a Cagliari, gli spagnoli fecero costruire delle torri di osservazione di cui cinque nel litorale quartese (Cala Regina, Is Mortorius, Sant'Andrea, Foxi e Carcangiolas ).
Nel 1552 anche Quarto fu colpita dall'epidemia di peste che decimo la già provata popolazione. Nel 1711 Quarto venne concessa in feudo a Francesco Pes e ai suoi discendenti da parte di Carlo VI, nel 1718 il villaggio, come il resto della Sardegna , passò in mano ai Savoia, Con loro per Quartu cominciò la crescita economica, anche se momentaneamente i Savoia riconfermarono la Baronia in favore della famiglia Pes, che la tennero fino al 1836.
Nel 1793 Quartu venne attaccata dai francesi che si installarono nell'attuale parco Andrea Parodi (parco intorno alla chiesa di Sant'Andrea) e nella zona della chiesa di San Forzorio, dopo lunghe lotte i Quartesi riuscirono a scacciare i francesi dal loro territorio.
Il 14 settembre del 1826, con regio decreto, al nome della città venne aggiunto quello della Santa Patrona divenendo così Quarto Sant'Elena.
Nel 1862 il nome della città passò infine da Quarto a Quartu raggiungendo così l'attuale denominazione.
Nel 1861 avvenne l'unificazione d'Italia e Quartu entrò a far parte del nuovo regno.
Il 9 gennaio 1959 con decreto del presidente della Repubblica Giovanni Gronchi Quartu è stata insignita del titolo di Città per le sue tradizioni storiche e per i meriti acquisiti dalla sua Comunità.
Nella Città sono presenti tante chiese di religione cristiana, nel centro storico si trova la chiesa di Santo Efisio ma la più importante luogo di culto cristiano è la Basilica Sant'Elena Imperatrice patrona della Città di stile romanico fu costruita alla fine della prima metà del XII secolo.
Tra il quattrocento e il cinquecento la chiesa venne demolita la nuova struttura era più grande di stile Gotico Sardo - Catalano, nel 1818 terminarono i lavori all'interno della chiesa e nel 1825 iniziarono i lavori di rifacimento della facciata.
Nel 1928 la chiesa fu ufficialmente benedetta, della vecchia chiesa rimasero solo l'oratorio del rosario, l'ultimo grande restauro nel 1996 - 1999.
Da un lato della città troviamo lo stagno di Molentargius area protetta che permette a intere colonia di fenicotteri rosa di trovare l'abitat naturale per la riproduzione, nello stesso stagno sono ospitati anche altre tipi di fauna selvatica.
26 km. è Il suo litorale, prevalentemente marino, va dal poeto a Geremeas dove mostra incantevoli spiagge e località balneari che anche ogni anno si fregia della bandiera blu, intorno alla città vaste aree di spazio verde e parchi dove si possono fare molteplici attività sportive e ricreative.
Da visitare nel centro storico via Eligio Porcu con tanti negozi di vario genere, Basilica di Sant'Elena ed altri luoghi di culto, casa museo Sa Dommu de Varra ( la casa del grano e della farina) , numerosi parchi, spiaggia del Poeto.
Nella città troviamo Hotel - ristoranti - centri commerciali - ospedali e centri di accoglienza - la città si evidenzia anche per l'assistenza ed il volontariato.
Ricerche, scritto e pubblicato da G.M.
informazioni: Comune di Quartu Sant'Elena (CA) +39 070 834091
Coordinate 39°13′44.62″N 9°15′53.67″E Q